Allarme aggressioni agli operatori sanitari, Croce Rossa: «Una su tre da parte del branco e contro donne»
È allarme aggressioni agli operatori sanitari della Croce Rossa, e dai dati emerge che «un’aggressione su tre avviene da parte del branco e contro donne». «Un compleanno celebrato in maniera speciale, quello della Croce Rossa Italiana, accendendo i riflettori su una realtà ancora nell’ombra in Italia – dice Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) -. Abbiamo deciso di raccontare i progressi di “Non sono un bersaglio”, la campagna contro le violenze agli operatori sanitari e diffondere la prima fotografia del fenomeno. I dati del primo semestre dell’Osservatorio, istituito nel dicembre 2018 con l’intento di censire i rischi legati al volontariato durante le attività, evidenziano infatti il contesto pericoloso nel quale sono costretti a operare, ogni giorno, i nostri soccorritori. Inoltre, lanciamo anche un video con le reali testimonianze dei nostri ‘soccorritori sotto attacco’. Perché questo è un appello di civiltà e, come tale, dobbiamo farci promotori di una nuova cultura del rispetto e di una sempre maggiore consapevolezza da parte della cittadinanza. Ma, soprattutto, è un work in progress che vuole giungere all’elaborazione di proposte concrete per mitigare, se non neutralizzare, il grave fenomeno delle aggressioni».
I DATI
Ecco quanto emerge dal primo semestre di raccolta dati dell’Osservatorio, un form anonimo mediante il quale tutti i volontari CRI possono denunciare casi di aggressioni, fisiche e/o verbali all’Associazione: quasi metà delle aggressioni sono fisiche (42% delle denunce pervenute) e non limitate all’insulto o all’invettiva; quasi metà delle aggressioni avviene in strada (47% delle denunce pervenute); più di un’aggressione su tre (35% delle denunce pervenute) è stata compiuta da persone non direttamente coinvolte nel soccorso (no utente, no parente o amico dell’assistito); più di una su quattro è ad opera del “branco” (28% delle denunce pervenute).
«Dal 2017 – dice Rosario Valastro, vicepresidente Nazionale della Croce Rossa Italiana – Croce Rossa italiana aderisce alla campagna internazionale #NotATarget, nell’ambito della più ampia iniziativa “Health Care in Danger”, lanciata dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) a seguito dell’uccisione di alcuni volontari in Afghanistan, in Nigeria e in Siria. Finora questo tipo di violenze è stato associato a scenari ‘lontani’, a Paesi coinvolti da conflitti bellici o di altro tipo. Ecco perché abbiamo ritenuto sostanziale denunciare, attraverso ‘Non sono un bersaglio’, una realtà semisconosciuta o spesso sottovalutata ma che ci coinvolge ‘da vicino’ e che riguarda non solo i volontari CRI, ma tutti gli operatori e/o strutture sanitarie in Italia».
Articolo ripreso dal sito: www.ilmessaggero.it