Il Consiglio dei Ministri approva Decreto di riordino della Croce Rossa Italiana

 “Oggi è nata la Croce Rossa Italiana del domani. Con l’emanazione del Decreto legislativo di Riordino della CRI, vengono sanciti alcuni principi fondamentali per il futuro. Prima fra tutti l’autonomia dell’Associazione che, così, non sarà più condizionata come purtroppo accaduto troppe volte nel passato. Dopo un percorso durato anni, la CRI si riposiziona a tutti gli effetti nell’ortodossia del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Lo statuto, altro passo fondamentale, verrà scritto e deciso direttamente dai volontari, che diventeranno così protagonisti di questo processo di rinnovamento. E ancora, entro gennaio 2013, la Croce Rossa avrà un presidente eletto dai volontari che potrà prendere in prima persona le decisioni, con la forza che deriva dall’essere stato scelto direttamente da chi anima giorno dopo giorno l’Associazione. Inizia oggi un momento di grande impegno, un percorso in cui è indispensabile restare uniti e lavorare con la responsabilità che è tratto caratteristico di tutti i volontari. Solo così, insieme, potremo garantire un futuro solido alla nuova CRI che non potrà fare a meno del coinvolgimento di tutti i dipendenti dell’Associazione, risorsa indispensabile per l’espansione e la crescita dell’Associazione stessa. Ai dipendenti che sono preoccupati per il processo di cambiamento in atto garantisco il massimo impegno affinchè tutti insieme si possa non solo salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e mantenere il nostro tradizionale ed importante ausilio alle Forze Armate, ma espandere ulteriormente le nostre attività e straordinarie capacità operative.Sarà fondamentale garantire un processo trasparente di riforma, in linea con la Strategia 2020 della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa con la massima apertura possibile al dialogo e alla concertazione. Anche in questo volontari e lavoratori dovranno essere tutti parte attiva e di stimolo allo sviluppo. Bisogna dirlo senza paura: c’era bisogno della riforma e di nuove norme altrimenti il rischio concreto era quello di vedere la Croce Rossa Italiana vittima di un progressivo ed inesorabile arretramento. Ci piace ricordare il documento della Corte dei Conti che ha lodato l’opera di risanamento di questa governance, apprezzando i miglioramenti gestionali e l’approvazione di tutti i bilanci consuntivi dal 2005 ad oggi, mancanza gravissima che questa amministrazione ha colmato. Un risanamento gestionale che non si sarebbe potuto completare senza un nuovo quadro normativo. Questi anni sono stati duri e complessi, ma Associazione, volontari, i dipendenti e gli operatori insieme, hanno fatto tanto, sia per le emergenze nazionali e internazionali sia per l’ordinaria amministrazione, incuranti delle oggettive difficoltà. La CRI ha aperto nuove sedi, nuovi gruppi e si è aggiudicata nuovi servizi, segno che l’Associazione ha un meraviglioso patrimonio di esperienza e di eccellenza: con i nuovi strumenti normativi che la riforma prevede, la Croce Rossa potrà crescere ancora di più in modo snello, veloce e moderno, accettare fino in fondo le sfide che la globalizzazione ci impone e sarà capace di offrire servizi sempre più efficienti ed efficaci a chi si trova in condizioni di vulnerabilità in emergenza e non”.

 
 

 

 
 
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