Le angolature identitarie

Relazione corso volontari CRI “Le angolature identitarie”

Nel periodo aprile-giugno 2013, l’Area 2 del Comitato Regionale CRI Puglia, ha organizzato, in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Bari e con il Progetto Praesidium VIII della CRI, un corso di formazione sulla comunicazione interpersonale dal titolo “Le angolature identitarie”, fortemente voluto dalla dott.ssa Santa Fizzarotti Selvaggi e dalla Sig.ra Grazia Andidero, Responsabile Area 2. Il corso, in linea con gli Obiettivi Strategici 2020, era finalizzato a formare 20 volontari provenienti dai diversi comitati provinciali e locali della Puglia, che si impegnano nelle Attività Socio-Assistenziali, fornendo gli elementi essenziali per la gestione dei processi di comunicazione interpersonale con chi può andare incontro a situazioni di disagio e necessita di ascolto e di accoglienza.

I volontari sono stati scelti sulla base di una profonda motivazione personale.

La scelta del titolo “Le angolature identitarie” deriva dalla volontà di esplorare l’affascinante universo dell’Identità nelle sue diverse sfaccettature e aprire le nostre menti alla diversità, all’essere altro, non per assimilarlo, ma per comprenderlo, in modo empatico, mettendo in atto quello che gli esperti chiamano “l’ascolto attivo”. Il volontario di Croce Rossa deve essere pronto a raccogliere le sfide contemporanee sapendo utilizzare gli strumenti più adeguati. Il corso, dopo aver affrontato la tematica della comunicazione interpersonale a livello generale, ha focalizzato l’attenzione sull’Identità di genere ed orientamento sessuale, attraverso l’analisi di un percorso per la destrutturazione del pregiudizio, e sull’Identità e Migrazione, illustrando in particolare il ruolo del Progetto Praesidium della CRI. Due temi caldi, con cui ci confrontiamo quotidianamente e a cui la Croce Rossa, da sempre vicina e attenta ad ogni forma di vulnerabilità, deve essere pronta a dare risposte adeguate.

Nel primo incontro si è parlato dell’importanza dell’Ascolto attivo, di essere empatici, autentici, rispettosi, congruenti, intuitivi e creativi, pazienti e disponibili, di superare quelle che sono le barriere dell’ascolto: valutare, spiegare, offrire soluzioni, indagare; dell’importanza di sospendere il giudizio e vedere il mondo con gli occhi dell’altro ben sapendo che quel mondo è il suo mondo e non il nostro, e stabilire un rapporto empatico con l’altro, attraverso tre principi cardine: UMANITA’, IMPARZIALITA’ E NEUTRALITA’ : i nostri primi tre principi fondamentali.

Nel secondo incontro, invece, si cercato di destrutturare i pregiudizi correlati all’identità di genere, all’orientamento sessuale e alla genitorialità portando anche dati scientifici che sfatano alcuni dei luoghi comuni della nostra società. Purtroppo questi pregiudizi sono talmente radicati nella società da ingenerare, in soggetti vulnerabili, persino la volontà di porre fine alla propria vita … la Croce Rossa, avamposto dell’umanità non può rimanere indifferente al disagio profondo che possono provocare il diniego della diversità ed il pregiudizio, ma deve invece generare processi virtuosi di inclusione integrazione sociale.

Al terzo incontro il team Praesidium ha affrontato la tematica: Identità e spaesamento: il ruolo del Progetto Praesidium. Dopo aver illustrato il fenomeno della migrazione in Italia e in Puglia; si è descritto il Progetto; le Linee guida della Federazione Internazionale della Croce Rossa sulla Migrazione; la relazione d’aiuto col migrante; La mediazione culturale.

Le migrazioni sono delle esperienze emotive molto intense, che mettono in discussione l’identità degli individui.

Dopo lo sbarco si può verificare un vero e proprio “Shock culturale”: dover interpretare una nuova realtà con strumenti altri, far fronte a un mondo nuovo cambiando rapidamente le proprie coordinate di orientamento. L’immigrato è al contempo “lontano” sia dalla società d’origine che da quella presso cui risiede; escluso dall’ordine politico e sociale di entrambi i luoghi che ha abitato e che abita, come fosse straniero nel mondo intero. La presenza del Team Praesidium dopo lo sbarco, così come nei centri di accoglienza mira a facilitare il processo di integrazione del migrante nella società e a promuovere la salute globale dei migranti.

Nell’ultimo incontro si è affrontato il tema della “Gestione dello stress nel volontariato”. Si è parlato di stress, burn-out, coping, defusing, debriefing. Al termine della lezione si è tenuto un gruppo di supervisione, dove i volontari guidati dal supervisore di Praesidium, si sono confrontati sulle esperienze vissute durante il loro lavoro, al fine di rielaborare esperienze percepite come difficili e stressanti.

Il 24 Ottobre c’è stata una lezione conclusiva sui matrimoni misti e la consegna degli attestati di partecipazione e del materiale informativo prodotto durante il corso.

Grazie a tutti i volontari per la partecipazione.

 
 

 
 
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