L’alluvione del 1994 in Piemonte: il ruolo fondamentale della Croce Rossa Italiana

Nel novembre del 1994, il Piemonte fu devastato da una delle peggiori alluvioni della sua storia. Le province di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Vercelli furono duramente colpite da una violenta ondata di maltempo che causò l’esondazione di numerosi fiumi, distruggendo tutto lungo il loro percorso. Il bilancio fu tragico: 69 vittime, oltre 2.000 feriti e danni incalcolabili a territori, infrastrutture e abitazioni.

Di fronte a questa catastrofe, la Croce Rossa Italiana si mobilitò immediatamente, svolgendo un ruolo chiave nelle operazioni di soccorso. Ospedali furono evacuati, posti di soccorso allestiti, e squadre di volontari – compresi Infermiere Volontarie e membri del Corpo Militare – operarono senza sosta nei quartieri alluvionati. Tra le attività principali, la CRI fornì assistenza sanitaria, distribuì beni di prima necessità come indumenti e acqua potabilizzata, e organizzò infermerie mobili per la somministrazione di farmaci e la sostituzione di occhiali persi.

Per sostenere le famiglie colpite, furono erogati 412 milioni di lire sotto forma di piccoli contributi economici e miniprogetti di ristrutturazione per le abitazioni maggiormente danneggiate. Complessivamente, grazie alla generosità dei donatori, la CRI raccolse oltre 8,6 milioni di euro (calcolati in base al cambio e all’inflazione dell’epoca) destinati sia all’aiuto immediato delle comunità che alla ricostruzione. Parte dei fondi fu utilizzata anche per acquistare nuove attrezzature ospedaliere e mezzi sostitutivi, persi durante le operazioni di emergenza.

Questo straordinario impegno ha rappresentato un esempio di solidarietà e capacità operativa, riaffermando la missione della Croce Rossa di essere sempre al fianco di chi soffre, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà.

Categorie: Emergenze

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