Bullismo. Bellocchi (CRI): Denunciare non basta, invitiamo genitori e studenti a contattarci

Giovani Cri

“La cronaca di questi giorni lascia sgomenti. Una professoressa aggredita in Toscana, con tanto di video dell’‘impresa’; un’insegnante minacciata di essere sciolta nell’acido vicino Roma. Ancora, casi di umiliazione, minacce e offese che coinvolgono gli Istituti di tutto il Paese. Si parla sempre più di questi fenomeni – spiega Gabriele Bellocchi, Vicepresidente e Rappresentante Nazionale Giovani CRI – e la fascia d’età delle vittime è sempre più bassa. Non ci si può limitare alla denuncia, bisogna educare e informare, mettere i ragazzi nelle condizioni di esprimere ciò che provano e ciò di cui hanno bisogno. Dobbiamo aiutarli a orientarsi in un mondo che trovano senza senso e dove l’unico modo per sopravvivere è quello di prevalere sull’altro.

 
 
Gabriele Bellocchi

Gabriele Bellocchi, Vicepresidente e Rappresentante Nazionale Giovani CRI

Ed è importante farlo non proponendo paternali, ma diventando esempi per i ragazzi stessi. La Croce Rossa Italiana, in tal senso, porta avanti quotidianamente progetti di prevenzione del bullismo e cyberbullismo che mirano a far riconoscere il fenomeno, valorizzare il gruppo come elemento chiave per cambiare dinamica, coinvolgendo non solo studenti ma anche genitori e insegnanti. Tutto ciò, prediligendo un confronto peer-to-peer tra giovani studenti e giovani volontari di Croce Rossa, che possono contare sull’assenza di un gap generazionale che spesso rappresenta la difficoltà più grande da superare nell’ottenimento di risultati educativi efficaci.  

Cerchiamo poi di costruire ponti e sinergie con altre realtà che operano in questo senso, ad esempio si è avviato in queste settimane un importante dialogo con “Bulli Stop” (Centro Nazionale Contro il Bullismo). Ecco perché invito i genitori e gli insegnanti interessati a questo genere di attività per la scuola, a contattare la sede della Croce Rossa più vicina, oppure visitare la nostra pagina dedicata alle scuole: www.cri.it/miur. Ribadisco, non basta denunciare”.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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