"IDROCUZIONE" il Killer dell'estate

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Mercoledì pomeriggio, un uomo di 63 anni ha rischiato di annegare nelle acque del Lago di Garda. Il 63enne si è sentito male mentre nuotava e, per sua fortuna, è stato salvato da un altro bagnante presente in spiaggia in quel momento. Una tragedia evitata. Bisogna però fare molta attenzione prima di tuffarsi in un lago, perché i pericoli in agguato sono davvero numerosi e spesso letali: nel 2018, le vittime nelle acque del Garda sono state ben 10, tra malori fatali dopo un tuffo o sub deceduti nel corso di un’immersione.  Non sempre è colpa della corrente, o delle “trappole” dell’acqua. Anzi, spesso la colpa è involontaria, dovuta alla reazione del corpo umano quando è troppo accaldato e l’acqua è troppo fredda. Il meccanismo, che appunto può essere anche mortale, si chiama “idrocuzione”. Si tratta di una sincope da immersione rapida, specialmente fredda, caratterizzata da riflessi neurovegetativi che possono causare anche morte per arresto cardiorespiratorio o annegamento. Il meccanismo comincia con una vasocostrizione, che a sua volta provoca riflessi a livello di tronco dell’encefalo. In quegli attimi brevissimi vengono interessati sia i centri di regolazione cardiaca che quelli respiratori (arresto cardiorepiratorio). Se invece non sono coinvolti i centri bulbari in modo letale, l’arresto di circolazione e di ossigenazione provoca comunque una sincope con perdita di coscienza, con conseguente annegamento qualora il soggetto non possa essere subito soccorso.

 
 
tuffo

Fate la Massima Attenzione !!

Prima di tuffarvi nelle acque gelide quando siete molto accaldati !

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


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