Sostegno vittime e campagne di sensibilizzazione: l’impegno della CRI Molise contro la violenza sulle donne
Tanti gli spunti d’interesse emersi dal convegno tenutosi martedì scorso. 28 novembre 2017, a Larino, presso la Sala della Comunità. Un’iniziativa svoltasi nell’ambito della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dalle Nazioni Unite nel 1999, e organizzata dalla Sezione di Larino della FIDAPA, Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari, con il patrocinio del Comitato Regionale Molise della Croce Rossa Italiana.
“La prevenzione della Violenza di Genere – Individuazione di comportamenti a rischio e misure di tutela a favore delle donne”, questo il titolo dell’incontro, al quale hanno preso parte ospiti illustri ed esperti nell’ambito della violenza di genere, fenomeno, come si è evinto anche dal convegno, che non bisogna sottostimare, soprattutto alla luce del numero oscuro che caratterizza questa tipologia di reati. Ancora troppe le donne che non hanno il coraggio di denunciare, anche perché la maggior parte delle violenze avvengo in ambito familiare.
Dopo i saluti delle autorità, tra cui Annamaria Musacchio, Vice Presidente FIDAPA – Distretto sud-est, Giuseppe Alabastro, Presidente Regionale CRI Molise, Gabriele Perfetti, Presidente Regionale CRI Abruzzo, Vincenzo Notarangelo, Sindaco di Larino, la parola è passata a Iole Ramaglia, Presidente FIDAPA di Larino. La stessa si è detta molto soddisfatta della riuscita dell’evento. “Tutti gli interventi sono stati molto mirati – ha dichiarato in merito Ramaglia –. Credo che nel Molise ci sia ancora molto sommerso, la Fidapa da anni cerca di sensibilizzare la popolazione riguardo tale problematica. Oggi, tante associazioni si sono attivate con sportelli e servizi in favore delle vittime, ma ora serve uno sforzo in più: è necessario fare squadra per lavorare in un’ottica preventiva”. Ed è proprio sulla cultura della non violenza che ha incentrato il suo intervento don Antonio di Lalla, parroco di Larino e Direttore del periodico “La Fonte”.
Serenella Sestito, avvocato e Presidente dell’Associazione Onlus “Ti amo da morire”, ha, invece, fatto chiarezza sulle tutele in caso di violenza e stalking, entrando nel dettaglio delle procedure legali da intraprendere.
Ospite d’eccezione al convegno Irene Sborlini, Referente Nazionale CRI del Tavolo Vittime di Violenza, nell’ambito dell’Area 2 (Ambito Sociale), e direttrice di un importante centro antiviolenza CRI a Chieti. La Sborlini, dopo aver ringraziato la CRI, definendola come la sua seconda famiglia e sottolineando come l’associazione le sia stata d’aiuto anche a livello personale è entrata nel vivo dell’argomento: “. Parlare di pari opportunità – ha commentato la Referente Nazionale – è oggi una necessità, ma spero che in futuro se ne riesca a fare a meno. Spero che un giorno le donne non siano più destinatarie di politiche di supporto e di aiuto. E’ necessario che abbiano la possibilità di partire dallo stesso punto. Eliminate le discriminazioni formali bisogna eliminare quelle sostanziali. Un obiettivo che si raggiunge attraverso un cambio di mentalità, anche da parte delle donne. Queste ultime dovranno prendere consapevolezza del proprio ruolo e dovranno svestirsi di quei pregiudizi e luoghi comuni che, a volte, contribuiscono loro stesse ad alimentare”. La Borlini, in seguito, ha spiegato come il centro antiviolenza e, in generale, l’obiettivo del tavolo che presiede, sia quello di aiutare tutte le vittime di maltrattamenti, al di là del sesso e dell’età. “Quello di Chieti – ha spiegato – è il primo centro che si occupa di tutte le tipologie di violenza. Ovviamente, la maggior parte di queste sono rivolte contro le donne. Vorrei precisare, però, che nessuno nasce vittima, ma ci si diventa, e tale processo, spesso, è figlio del nostro passato, delle situazioni che abbiamo alle spalle”. Inoltre, l’esperta ha ribadito che non tutti i maltrattamenti provocano ferite visibili, con un chiaro riferimento a quei danni psicologici che spesso sono costrette a subire chi si rivolge ai centri.
Infine, la stessa ha voluto accennare a quanto si sta facendo a livello nazionale: “Nonostante il Tavolo si sia insediato solo lo scorso primo ottobre – ha spiegato – stiamo lavorando alacremente per sdoganare alcuni cliché e per effettuare una mappatura dei servizi esistenti (ufficialmente undici). A breve, contatteremo tutti i Presidente Regionali della CRI per stilare con loro un patto che prevede un maggior impegno nell’ambito sociale e, in modo particolare, nella prevenzione e supporto di vittime di violenza. Da gennaio, inoltre, anche nei corsi di formazione, a partire da quello d’accesso, saranno maggiormente affrontate tali tematiche. Infine, – ha concluso la Sborlini – parteciperemo a tavoli di confronto con rappresentanti del Governo per attivare una serie di campagne volte alla prevenzione di qualsiasi forma di violenza”.
Soddisfatto dell’evento il Presidente della CRI Molise, Giuseppe Alabastro: “Mi auguro che questo incontro – a margine dell’evento – sia anche l’occasione per avviare una sinergia con il vicino Abruzzo e con la dott.ssa Sborlini. Grazie alla loro esperienza nell’ambito dei centri antiviolenza potremmo attivare servizi utili anche nel nostro territorio, aumentando anche il ruolo e le attività delle strutture già esistenti sul territorio, quale il centro antiviolenza “La Fenice” del Comitato CRI di Campobasso (istituito dall’allora Presidente Provinciale Alabastro) e diretto fin dalla fondazione dalla Volontaria CRI Luigia Pollice, di professione avvocato”.