CRI Molise, grande successo per “Il cielo è sempre più blu

foto di gruppo cri

Conoscere l’autismo per sostenere chi è affetto da tale disturbo. Questo l’intento dell’iniziativa “Il cielo è sempre più blu”, organizzata in occasione della giornata internazionale sulla consapevolezza dell’autismo e organizzata dal Comitato Regionale Molise della Croce Rossa Italiana in collaborazione con l’Asrem e con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Campobasso. Una manifestazione che ha visti impegnati i volontari del Comitato locale del capoluogo di regione, con un supporto operativo del Comitato locale di Isernia.

 
foto di gruppo cri

Nella mattinata di domenica scorsa sono stati tanti i cittadini, in modo particolare i bambini, che si sono recati presso piazza Municipio, a Campobasso, dove sono stati accolti da un’animazione festosa e divertente che, per l’occasione ha organizzato diversi giochi dedicati ai più piccoli, grazie anche alla collaborazione dei salesiani. Contemporaneamente, oltre ad una campagna di sensibilizzazione rispetto alle tematiche riguardanti l’autismo, circa 150 adulti hanno potuto effettuare un controllo gratuito dei parametri vitali e assistere a delle dimostrazioni inerenti tecniche BLS (Basic Life Support) e manovre di disostruzione pediatriche.

 
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Ma la mattinata ha visto protagonisti soprattutto i bambini, tante le iniziative dedicate a loro come il “truccabimbi” e il progetto “Coloriamoci su”, nato proprio per avvicinare i più piccoli al mondo dell’autismo, e dedicato a promuovere l’interazione con coloro che devono fare i conti con tale disturbo. 

 
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Per l’occasione, inoltre, in collaborazione con il Sism (Segretariato Italiano Studenti Medicina) i bambini hanno potuto effettuare un tour guidato nell’ambulanza e visitare “l’ospedale dei pupazzi”.“Campobasso ha risposto alla grande – ha dichiarato in merito Kerol Mortillaro, volontaria del gruppo Giovani Cri Molise e una delle organizzatrici dell’evento –. Spesso l’autismo viene visto in modo distorto, mentre sensibilizzando la popolazione si può fare molto per migliorare l’integrazione di chi deve fare i conti con questo disturbo. Un diverso modo di intendere le relazioni sociali o di approcciarsi al mondo non dovrebbe essere motivo di esclusione sociale. E’ fondamentale predisporre i servizi necessari per sostenere tale battaglia, motivo per cui possiamo ritenerci soddisfatti delle tante persone che hanno preso parte all’iniziativa”.

 
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