A partire dalla legge delega 6 giugno 2016, n. 106 ma soprattutto con i decreti legislativi che vi hanno dato attuazione il Terzo settore ha cambiato radicalmente volto.
La parola d’ordine della riforma è stata unitarietà: a tante leggi frammentarie contenenti la disciplina applicabile ai diversi attori del terzo settore è stato sostituito un Testo unico (il “Codice del Terzo settore”); a tanti registri (regionali e nazionali, distinti in base alla natura dell’ente) è subentrato un registro unico nazionale; da un servizio civile nazionale con articolazione su base regionale si è passati a un “servizio civile universale” con un unico albo.
La stessa definizione identificativa della materia è diventata unica: “Terzo settore”, espressione che sostituisce e sintetizza tutte le preesistenti.
Più in particolare la riforma ha riguardato i seguenti ambiti:
il terzo settore nel suo insieme con la predisposizione di un Codice del Terzo settore;
il servizio civile con l’istituzione del servizio civile universale;
il 5 per mille con la previsione di una disciplina dell’istituto;
l’impresa sociale con la revisione della disciplina in materia.
Per questo è importante conoscerla bene e adeguarvisi.
Nella pagina sono trattati, nell’ottica della Croce Rossa Italiana, i principali istituti introdotti o riformati dal Codice del Terzo settore, gli approfondimenti dottrinali o giurisprudenziali e le novità per essere sempre aggiornati sullo stato della riforma e sulle iniziative di adeguamento e di formazione messe in campo dall’Associazione della Croce Rossa Italiana.
Occorre chiarire che l’iter della riforma non è ancora stato completato, mancando ancora molti decreti attuativi e alcuni decreti correttivi. Per un monitoraggio costante sullo stato della riforma si rinvia anche al sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e al sito del Forum del Terzo settore.