Ciao Anna Maria
Anna Maria è andata avanti.
Un’altra di noi, una volontaria vera che ha sempre inteso l’essere volontaria come il prestare servizio al meglio. Da lei mai una parola di troppo, mai una punzecchiatura, mai un litigio. Solo la serena consapevolezza che essere volontari è servire l’idea al meglio.
Tutto il resto, i problemi, gli arrivisti, le schermaglie sorellesche, le liquidava con un’alzata di spalle e mi diceva “si va avanti, c’è da fare, non abbiamo tempo da perdere”.
Ci mancherà la sua serenità, la sua risata, la sua limpida visione di ciò che è buono e di ciò che non lo è, il suo coraggio, il suo avere la schiena dritta, la sua dignità ed il suo straordinario senso del dovere, ed il suo guardare al cuore del problema, tralasciando le nostre meschinità. Davanti al problema, la sua domanda era “cosa possiamo fare e come possiamo aiutare?”.
Rimane memorabile il suo racconto dei soccorsi a Mogadiscio dopo la battaglia del check point Pasta. I primi camion di feriti, la disperazione, le urla, i colpi. “E tu?” le chiedevo e lei “ho tolto la Croce dalla maglietta che si era mezzo staccata ed ho cominciato a lavorare. Cosa volevi che facessi???”.
Ecco in questo è stata la vera essenza di Anna Maria: il servizio in silenzio, il senso del dovere, il cercare soluzioni e risolvere problemi. Ed il profondo rispetto per l’istituzione e per l’idea stessa del volontariato. Ci mancherà, a tutti. Da noi che abbiamo avuto la fortuna di lavorare con lei e di imparare da lei, un grazie enorme per tutto.
Ed a lei buon viaggio senza tristezza ma con la certezza che lei ora, buona come era, è già arrivata esattamente dove meritava e dove desiderava essere…